I grandi matematici by Eric Bell

autore:Eric Bell [Bell, Eric T.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 978-88-58-61893-6
editore: BUR
pubblicato: 2011-04-14T16:00:00+00:00

I «quadrati» 0, 1, 4, 9, 16,… si costruiscono nello stesso modo.

Così pure, i «pentagoni» sono dei pentagoni regolari costruiti per mezzo di punti, e così di seguito per gli «esagoni» ecc. Non era una cosa facile a dimostrarsi; infatti, Eulero, Lagrange, Legendre non vi riuscirono; Gauss aveva dato precedentemente la dimostrazione per il caso dei «triangoli».

Quasi per mostrare che non si limitava ai lavori di prim’ordine in matematica pura, Cauchy vinse il gran premio offerto dall’accademia per una «Teoria della propagazione delle onde sulla superficie di un fluido pesante di profondità indefinita»; le onde dell’oceano sono molto simili a questo tipo dal punto di vista della loro trattazione matematica. Lo studio di Cauchy occupò più di trecento pagine di stampa. A ventisette anni, Cauchy si ritrovò spinto dall’opinione pubblica verso un seggio all’Accademia delle scienze, onore assolutamente eccezionale per un uomo così giovane; il primo seggio vacante nella sezione di matematica sarebbe stato suo, così affermavano confidenzialmente i suoi amici. Per quanto riguarda la sua popolarità, si può dire che Cauchy avesse raggiunto in quel tempo il punto culminante.

Dunque, nel 1816, Cauchy era maturo per un’elezione all’accademia, e pur non essendoci allora posti vacanti, si prevedeva che presto ce ne sarebbero stati due, considerata l’età degli occupanti: Monge aveva settant’anni, L.M.N. Carnot, sessantatré. Abbiamo già studiato la vita di Monge; Carnot era un precursore di Poncelet e occupava il seggio all’accademia in virtù dei suoi lavori che avevano rigenerato e sviluppato la geometria sintetica di Pascal e di Desargues, e del suo eroico tentativo per trovare una solida base logica al calcolo infinitesimale. Oltre a ciò, Carnot godeva di un’invidiabile fama nella storia della Francia per avere organizzato, nel 1793, le quattordici armate che sconfissero il mezzo milione d’uomini gettati contro la Francia dagli alleati reazionari antidemocratici d’Europa. Quando Napoleone s’impadronì del potere nel 1796, Carnot fu esiliato per essersi opposto alla dittatura: «Io sono un nemico giurato di tutti i re», aveva detto. Dopo la campagna di Russia, si offrì di entrare nell’esercito, ma a una condizione, quella di battersi per la Francia e non per l’Impero francese di Napoleone.

Quando l’Accademia di scienze fu riorganizzata durante lo sconvolgimento politico che seguì i gloriosi «Cento giorni» di Napoleone, Carnot e Monge furono radiati. Il successore di Carnot occupò il suo seggio senza che la cosa facesse troppo rumore, ma quando il giovane Cauchy andò a sedersi tranquillamente sulla poltrona di Monge, la tempesta scoppiò: l’espulsione di Monge era una bassezza, e chiunque ne approfittava dava prova per lo meno di mancanza di delicatezza. Ben inteso, Cauchy era nel suo diritto e in regola con la propria coscienza.

L’ippopotamo ha il cuore tenero, affermano coloro che hanno avuto la fortuna di assaggiare questa delicata pietanza, per cui non si può affermare che un uomo dalla pelle spessa abbia necessariamente il cuore duro. Siccome adorava i Borboni, che considerava come i rappresentanti diretti del cielo mandati da Dio a governare la Francia, anche se erano degli inetti buffoni come Carlo X, Cauchy

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